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L’intelligenza emotiva e l'arte della leadership




 
 
Se vuoi avere successo sul lavoro, lascia le tue emozioni fuori dalla porta. Vero? No, decisamente falso.
Erano gli anni 90 quando lo psicologo americano Daniel Goleman rese popolare in tutto il mondo il concetto di Intelligenza Emotiva (IE). Goleman definisce l’Intelligenza Emotiva come “la capacità di riconoscere le proprie emozioni, quelle degli altri, gestire le proprie e interagire in modo costruttivo con gli altri”.

Tenere le emozioni chiuse in cassaforte, non aiuta a prendere decisioni di crescita e sviluppo. I leader capaci di stabilire una connessione fra emozioni e razionalità, invece, compiono scelte incredibilmente brillanti. Pensa a Steve Jobs e al suo celebre “stay hungry, stay foolish”. Certo non un’esortazione ad essere freddi, impassibili e calcolatori.

I leader più carismatici della storia, per quanto dotati di capacità uniche, non sono entrati nel firmamento degli “immortali” grazie ad elevate competenze tecniche o ad un quoziente intellettivo sopra la media. Il segreto che ha permesso loro di costruire dei veri e propri imperi è stato la facoltà di prendere decisioni “emotivamente lucide”.

Come raggiungere risultati altrettanto elevati?
Lo sviluppo dell’Intelligenza Emotiva parte dall’autoconsapevolezza: il primo scalino da salire consiste nell’avere piena coscienza di quello che accade nel tuo mondo interiore, quali sono le dinamiche che entrano in azione e quali schemi attivi (compi il primo passo di comprensione di te grazie all’Analisi Transazionale e al test gratuito che ti offriamo).

Una volta che hai potenziato la tua self awareness, è il momento di cimentarsi con il self management che ti permette di prendere decisioni “centrate”, ovvero decisioni in cui le emozioni non sono un fattore sbilanciante, ma nemmeno un fattore ignorato.
A questo punto sei pronto per stabilire la tua direzione, la vision che vuoi seguire e a cui avvicinarti sempre di più grazie alle decisioni che prendi.

L’ultimo passo consiste in un nuovo modo di rapportarsi con gli altri. Un vero leader, un leader che ha imparato a fare buon uso dell’Intelligenza Emotiva, ascolta apertamente le notizie che gli vengono date – a prescindere che siano o meno positive -, è in grado di capire le persone, motivarle, aiutarle e comunicare con loro in modo efficace. Ma Goleman va oltre tutto ciò e afferma: “L’arte della leadership consiste nel portare e mantenere le persone nella fascia più alta dei livelli di performance, e questo succede quando le persone sono nel miglior stato di benessere personale”.

Questo stato, definito “Flow” (flusso), si raggiunge quando:
  • sei focalizzato al 100% sull’obiettivo
  • sei completamente flessibile: qualunque cosa succeda, sei in grado di gestirla
  • spingi al massimo le tue competenze personali
 

Quando ti trovi nel flow, sei talmente assorbito in quello che stai facendo da diventare un tutt’uno con il flusso stesso, come se fosse una piacevole corrente da cui lasciarti guidare.
Il benessere personale e di gruppo è senza dubbio l’obiettivo che ogni leader deve perseguire attraverso il compimento della sua vision. La differenza fra un leader e un qualsiasi imprenditore o politico o celebrity, è che il leader costruisce il successo con le persone e non sulle persone.

I risultati che si ottengono in termini di leadership grazie all’allenamento dell’Intelligenza Emotiva sono straordinari. Non a caso il World Economic Forum ha inserito l’Intelligenza Emotiva nella lista delle 10 competenze più richieste nel mercato del lavoro e, secondo Daniel Goleman, oggigiorno l’IE rappresenta l’80% del successo di un leader.

Quando vuoi salire il primo gradino verso lo splendore dei tuoi obiettivi?
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