Ti è mai capitato di sentirti dire frasi come “
smettila di fare il bambino, comportati da adulto” oppure “ti comporti come se fossi sua madre” (o suo padre)? Sono giudizi in cui ti sei riconosciuto o ti sono sembrate sentenze ingiuste?
Ti diamo una notizia: molto probabilmente chi ti ha parlato così
in quel momento aveva ragione. Ma il punto è un altro.
Sei in grado di riconoscere in quale stato del tuo subconscio ti trovi mentre interagisci con gli altri?
Eric Berne, uno psichiatra canadese che si trasferì negli Stati Uniti negli anni Trenta, osservò e analizzò con attenzione le vicissitudini della Seconda Guerra Mondiale, interessandosi in particolar modo alle
dinamiche che guidano le relazioni, o “transazioni”, fra le persone. Lavorando per l'US Medical Corps delle Forze Armate, iniziò a sperimentare la
terapia di gruppo. Dopo anni di studi, formulò quella che definì
“Analisi Transazionale”.
Berne si rese conto che nel nostro modo di interagire con gli altri manifestiamo, alternandoli,
tre diversi “stati dell'Io”, ovvero del nostro subconscio e del nostro essere:
Una persona veramente equilibrata usa tutti e tre gli stati, ponendosi in quello più adeguato alla situazione in corso. Ma riesce anche in un'altra azione importantissima:
riconoscere in quale stato dell'Io si trova il suo interlocutore. Sviluppare entrambe le consapevolezze, quella su stessi e quella sugli altri, permette di:
- avere conversazioni efficaci (non solo con chi ti ascolta, ma anche con il tuo “Io” interiore)
- evitare malintesi
- sviluppare l'empatia
Secondo uno studio del Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti di Piacenza, quasi il 50% dei lavoratori perde un quinto del tempo a cercare di risolvere contrasti e incomprensioni.
Daniele Novara, direttore del Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti, è molto chiaro sulle conseguenze che questo porta:
- malessere nei lavoratori
- perdita di motivazione
- disaffezione nei confronti dell'azienda
Se una situazione simile si protrae nel tempo senza essere gestita, è inevitabile che il tasso di
turn over cresca. Questo per le Organizzazioni è un danno economico, produttivo, di immagine, ma soprattutto umano: perdere un lavoratore significa perdere la sua “memoria storica” nell'azienda e il suo
valore unico come persona.
Per questo Novara consiglia di investire su:
- la fidelizzazione e valorizzazione dei lavoratori
- la formazione di persone interne che possano gestire i conflitti
- il supporto di consulenti esterni esperti in materia
Un importante assioma della comunicazione stabilisce che “
ognuno è responsabile della propria comunicazione”. Quando si parla di manager, dirigenti e in generale di chiunque guidi un team, la responsabilità è ancora più alta.
Immagina come sarebbe il tuo ambiente di lavoro se tutti conoscessero ed applicassero lo studio di Berne. Immagina quanto migliorerebbero i rapporti fra colleghi se ognuno fosse più consapevole di se stesso e degli schemi emozione-azione che sta attivando. Immagina se le tensioni causate dalle incomprensioni lasciassero il posto ad uno spirito di collaborazione generato da una “accoglienza” reciproca.
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